Storia

ad253581027b9cf726f0f8ced2b704b3La Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana degli Antichi Liberi Accettati Massoni, Tradizione di Piazza del Gesù, Grande Oriente di Roma, guidata dal Gran Maestro Silvano Gabriele Danesi, trae la propria origine dalla “Serenissima Gran Loggia d’Italia”, Obbedienza massonica fondata da Saverio Fera il 21 marzo del 1910 a seguito di una scissione avvenuta nel Rito Scozzese Antico e Accettato del Grande Oriente d’Italia nel 1908.
La nuova Obbedienza fondata da Fera, scaturita da una scissione nel Rito, non ebbe per due anni un Ordine, finché il 21 marzo del 1910 Fera procedette alla fondazione della “Serenissima Gran Loggia d’Italia” assumendone la Gran Maestranza […]

Passata la parentesi fascista (il governo fascista, nel maggio 1925, con la legge sulle associazioni segrete, aveva dichiarato fuori legge la Massoneria), la Gran Loggia d’Italia rinasce il 4 dicembre 1943 in casa di Federico Farina in via Priscilla 56 a Roma, dove 12 Fratelli ricostituiscono il Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico e Accettato. Sovrano Gran Commendatore viene nominato Carlo De Cantellis, già membro del Supremo Consiglio di Piazza del Gesù prima dello scioglimento del 1925, e Luogotenente Federico Farina. Gran Segretario è Gustavo Scervini e Gran Maestro Placido Martini, il quale, confinato a Ponza, era stato fra i fondatori, con Domizio Torrigiani, della loggia “Pisacane”, da molti definita la Loggia Madre delle logge italiane.

Placido Martini venne trucidato dai nazisti alle Fosse Ardeatine. Il 21 giugno del 1944 De Cantellis cede il Supremo Maglietto a Raoul Vittorio Palermi, Sovrano Gran Commendatore e Gran Maestro prima della messa in sonno dell’Obbedienza di Piazza del Gesù a seguito delle leggi speciali del Fascismo.
[…] La Tradizione ferana troverà un provvisorio approdo di solidità con la Gran Maestranza di Giovanni Ghinazzi ed è sotto la sua guida che si consuma la scissione del gruppo napoletano che ha dato vita, il 28 giugno 1986, ad una Comunione autonoma, radice della Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana degli A.L.A.M. – Tradizione di Piazza del Gesù, guidata dal 2010 al 2015 dal Gran Maestro Luigi Bastiani e dal 2016 dal Gran Maestro Silvano Danesi. […]

Continuità istituzionale e tradizionale sono oggi garantite dalla Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana, Tradizione di Piazza del Gesù, guidata dal Serenissimo Gran Maestro Silvano Danesi, che opera legittimamente nel solco della Tradizione.

SCN_0009È sulla base di questa eredità che oggi, con un’Obbedienza che si è strutturata sul territorio nazionale, che la Grande Assemblea, interpretando il pensiero del Gran Maestro Luigi Bastiani, ha riportato l’eredità rivendicata da Palumbo alle origini, ossia a Roma, senza alcuna timidezza e senza alcun complesso di inferiorità nei confronti di altri pezzi della Tradizione ferana.
Sulla via tracciata da Tommaso Palumbo, l’Obbedienza della Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana, Tradizione di Piazza del Gesù dal 2015 si è ricollegata alle radici autentiche, ossia a quell’atto con il quale Saverio Fera, appartenente alla cosiddetta corrente degli “spirituali” e contrario alla politicizzazione della Massoneria italiana, diede luogo ad una Tradizione che si è connotata nel tempo per la ricerca dell’edificazione dell’uomo, nella sua autentica dimensione di essere spirituale e materiale, nel solco di una Tradizione antica, che affonda le sue radici nella sapienzialità che ci è stata tramandata, in varie forme, sin dalla più remota antichità.

celebri massoni di forlì

Aurelio Saffi (Forlì13 ottobre 1819 – Forlì10 aprile 1890)

E’ stato un patriota e politico italiano.

Importante figura del Risorgimento italiano, Saffi fu un politico di spicco dell’ala Repubblicana radicale incarnata da Giuseppe Mazzini, di cui è considerato l’erede politico. Ebbe una formazione universitaria giuridica a Ferrara, ma iniziò l’attività politica nella sua città natale Forlì, mettendosi a disposizione per l’amministrazione delle istituzioni locali. Nel suo bagaglio culturale, oltre a Mazzini, figura anche l’abate Rosmini, filosofo e propugnatore dell’idea neoguelfa che prevedeva l’Italia organizzata come una federazione di Stati, governata dal Papa.

Nel 1860 fu a Napoli, per ricongiungersi nuovamente con Mazzini. Nel 1861 venne eletto deputato al parlamento del nuovo Regno d’Italia nel collegio di Acerenza. Dopo pochi anni, nel1864, tornò a vivere a Londra dove rimase fino al 1867, quando si stabilì definitivamente nella villa della campagna di San Varano (una frazione di Forlì). Nell’agosto del 1874 fu arrestato a Rimini insieme con altri esponenti repubblicani con l’accusa di partecipazione ad un’insurrezione di stampo antimonarchico. Fu prosciolto nel dicembre dello stesso anno. Saffi, in realtà, è costantemente stato sostenitore di una concezione municipalista della vita politica.

A Forlì promosse la fondazione del Circolo Giuseppe Mazzini, di cui fu anche il primo presidente. Il Circolo poi divenne un centro di iniziativa politica noto a livello nazionale.

Morì nella sua casa a 70 anni.

Massone, fu iniziato il primo marzo 1862 nella loggia Dante Alighieri di Torino, il 25 dicembre 1885 fu affiliato alla loggia romana Propaganda massonica del Grande Oriente d’Italia

Un grande massone napoletano

Antonio de Curtis

in arte Totò (1898-1967)

Attore comico. Di famiglia nobile, mise da parte il suo titolo di Principe per divenire il più grande “Principe” della risata interpretando oltre cento film che lo hanno reso uno dei più amati attori italiani.

Dopo la sua morte si riconobbe che le sue straordinarie qualità artistiche non furono messe adeguatamente in luce dai registi e produttori, con le sole grandi eccezioni di registi quali Rossellini (la Paura), De Sica (L’oro di Napoli), Monicelli (Guardie e ladri), Bolognini (Arragiatevi!) e Pasolini (Uccellacci e uccellini).

Di se stesso disse: “Noi attori siamo solo venditori di chiacchiere. Un falegname vale certo più di noi: almeno il tavolino che fabbrica resta nel tempo dopo di lui”. Iniziato Libero Muratore nella Serenissima Gran Loggia d’Italia, raggiunse il 30° Grado del Rito Sozzese e fu Maestro Venerabile. Di esplicita ispirazione massonica la celeberrima poesia ” A’ Livella”: ” A morte ‘o ssaje ched’è … è una livella..”, componimento coerentemente iniziatico, legato alla simbologia della terra ed al senso delle uguaglianze di fronte al Principio Supremo.