
Inaugurazione del monumento a Giordano Bruno, opera di Ettore Ferrari, inaugurato il 9 giugno 1898 in Piazza de Fiori dove il filosofo nolano fu bruciato vivo il 17 febbraio 1600.
Che ci piaccia o no, siamo noi la causa
di noi stessi. Nascendo in questo
mondo, cadiamo nell’illusione dei
sensi; crediamo a ciò che appare.
Ignoriamo che siamo ciechi e sordi.
Allora ci assale la paura e dimentichiamo
che siamo divini, che possiamo
modificare il corso degli eventi,
persino lo Zodiaco.
Scrive Giordano Bruno che “….l’idea nella mente divina è un atto totale simultaneamente compiuto e unico; nelle intelligenze le idee sussistono con atti discreti; nel cielo sussistono in una potenza attiva molteplice e successiva; nella natura a modo di traccia come per un’impressione; nell’intenzione razionale a modo di ombra”.
Il filosofo nolano ci dice, dunque, come nella mente divina tutto sia in atto, simultaneamente (oltre il tempo e oltre lo spazio) e come progressivamente, nel corso della caduta nell’illusione del molteplice, gli spiriti perdano conoscenza del loro “io sono contemporaneamente tutto”, della loro unità con la divinità del loro Sé Superiore, si ritrovino racchiusi nell’Io personale, nella maschera che fa del loro nome solo uno pseudonimo, con il ricordo vago della loro origine: umbris idearum, appunto, ossia ombre delle idee.
Anagramma di Giordano Bruno: “Ardo, non brugio”
Il Ven.mo e Pot.mo. Fr. Luigi Bastiani, Serenissimo Gran Maestro dal Dicembre 2010 al Dicembre 2015, dando seguito ad una deliberazione della Giunta Esecutiva del gennaio 2014, ratificata dalla Grande Assemblea del gennaio 2015, ha istituito con proprio decreto l’onorificenza denominata: “Gran Croce dell’Ordine Giordano Bruno, Martire del Libero pensiero”.